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PABLO NERUDA "Lentamente muore"

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PABLO NERUDA  "Lentamente muore" Empty PABLO NERUDA "Lentamente muore"

Messaggio  anna chiara Mar Ott 14, 2008 3:47 pm

Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

(P. Neruda)

anna chiara
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Messaggio  Dalila Mar Ott 14, 2008 8:11 pm

Ecco la mia opinione xD ...analizzo passo passo la poesia Very Happy ...


Credo che fondamentalmente Pablo Neruda con questa poesia voglia far passare il semplice, ma essenziale, messaggio di vivere la vita "attivamente", e non "passivamente" come molto spesso accade soprattutto negli adolescenti di ultima generazione. Infatti in conclusione afferma che "essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare".

"Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine", l'abitudine rende l'uomo passivo, incapace di gestire le proprie volglie ed i propri desideri che invece sono regolati dall'abitudine stessa; inevitabilmente questi vengono a morire, ad essere soppressi.

"Lentamente muore... chi non parla a chi non conosce", l'ignoranza, così come la saggezza, è in mano a coloro che dicono di conoscere; la conoscenza potrà diffondersi solo tramite la comunicazione, l'uomo dovrebbe imparare a comunicare, a capire e a farsi capire.

"Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.", spesso si da più importanza alla forma che al contenuto. La maniacale attenzione alla forma porta l'uomo a vivere di schemi, di assoluti; se si desse più importanza al contenuto, l'uomo non sarebbe schiavo di se stesso (o di una religione), vivrebbe la propria vita in libertà (libertà intesa come libertà di pensiero e di manifestare le proprie emozioni senza dover dar conto a ciò che è "opportuno" secondo l'idea comune) ed al pieno delle proprie emozioni, trasformerebbe allora uno sbadiglio in sorriso.

"Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.", come dicevo prima, l'uomo deve essere capace di dar spazio ai propri desideri, ai propri sogni ed ai propri sentimenti, senza soprimerli con un lavoro non gradito (abitudine) o attenendosi con forza a quelli che sono i luoghi comuni (consigli sensati). L'uomo dovrebbe essere padrone di se stesso, non schiavo; dovrebbe saper tentare e provare, usare la mente sempre ed esclusivamente accompagnata dal cuore.

"Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.", è opportuno ed utile sviluppare le proprie passioni, non lasciar che la mente man mano si assopisca, tenerla in attività al fine di ottenere una crescita interiore. L'esperienza è alla base di tutto, alla base della teoria; la teoria è alla base della pratica.

" Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.", anche qui ricorre il tema dell' "attività/passività"; l'amor proprio si vede in coloro che a rispetto di se stessi non si lasciano sopprimere dagli eventi, prendono per le mani la propria vita e si attivano per cambiarla in meglio. Nella sfortuna, nella poggia, c'è sempre qualcosa da fare, qualcosa che ti permetta di lasciarsi alle spalle le disgrazie, qualcosa che ti faccia evadere da questi schemi che si crede sia il fato (o più semplicemente Dio) a proporci e imporci.

"Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce., è fondamentale porsi degli obiettivi nella propria vita; bisogna saperli scergliere ed indirizzare in base alle proprie conoscenze. Non si dovrebbe mai smettere ed ostacolare il proprio processo di conoscenza e di accrescimento interiore, è opportuno invece che ogniuno insegni qualcosa all'altro; questo puòavvenire anche nella semplicità di ogni giorno con piccole frasi e accorgimenti detti al momento giusto. I progetti o gli obiettivi portati a buon fine gratificano l'uomo, quelli portati a fallimento privano l'uomo di volta in volta del suo orgoglio, specie se la causa del fallimento è a suo carico.

"Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.", "la pazienza è la virtù dei forti". Anche se è vero che si dovrebbe dal voce alle proprie emozioni, è comunque opportuno saperle ponderare e gestire attraverso la propria intelligenza; inanzi tutto occorre "pensare prima di agire", analizzare insomma i diversi fattori che potrebbero influire sull'esito di una nostra azione (come il luogo, il pubblico o il destinatario cui si riferisce, il tempo) poichè uno stesso fatto in diverse circostanze porterà a differenti situazioni, diverse per ogni singola persona coinvolta, dunque diremo che "tutto è relativo".
La felicità presa in considerazione da Neruda è solo una minima parte di quella effettiva; si riferisce infatti a quella derivata da una realizzazione personale per il raggiungimento di un proprio obiettivo.


Shocked Misa che ho scritto troppo xD
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Messaggio  riccardo Mer Ott 15, 2008 4:57 pm

questa poesia fa capire che se non sei felice e non ti godi la vita muori lentamente e non hai neanche il tempo di rimpiangerla...
quindi x vivere meglio e godersela tutta bisognerebbe fare di piu x noi stessi.... cmq per me la poesia è molto bella...
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PABLO NERUDA  "Lentamente muore" Empty Re: PABLO NERUDA "Lentamente muore"

Messaggio  anna chiara Ven Ott 17, 2008 3:03 pm

Commenti al di sopra delle mie aspettative! Bravi ragazzi!!!

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Messaggio  babe Dom Nov 09, 2008 8:18 pm

tongue visto che si dice che babe nn fa mai niente provo a dare una mia impressione sulla poesi di pablo neruda.... la poesia tende a far capire all uomo che se si è in vita è forse xkè qualcuno ci ha concesso un opportunità da nn sprecare...e che anche se l uomo è libero dovrebbe prendere la vita con piu tranquillità e con passione...bisogna essere pateci e attivi alla vita giorno per giorno..xkè sennò come dice lo scrittore lentamente l uomo muore...muore con la consapevolezza di non essersi goduto la vita e di nn dare un senso all occasione ke gli è stata data..!!!! vivi e lascia vivere... Smile

babe
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PABLO NERUDA  "Lentamente muore" Empty pablo neruda

Messaggio  anita Mer Nov 12, 2008 9:39 pm

Se vi piace Pablo Neruda legge anche questa poesia
Sete di te m'incalza...
Sete di te m'incalza nelle notti affamate.
Tremula mano rossa che si leva fino alla tua vita.
Ebbra di sete, pazza di sete, sete di selva riarsa.
Sete di metallo ardente, sete di radici avide.
Verso dove, nelle sere in cui i tuoi occhi non vadano
in viaggio verso i miei occhi, attendendoti allora.


Sei piena di tutte le ombre che mi spiano.
Mi segui come gli astri seguono la notte.
Mia madre mi partorì pieno di domande sottili.
Tu a tutte rispondi. Sei piena di voci.
Ancora bianca che cadi sul mare che attraversiamo.
Solco per il torbido seme del mio nome.
Esista una terra mia che non copra la tua orma.
Senza i tuoi occhi erranti, nella notte, verso dove.


Per questo sei la sete e ciò che deve saziarla.
Come poter non amarti se per questo devo amarti.
Se questo è il legame come poterlo tagliare, come.
Come, se persino le mie ossa hanno sete delle tue ossa.
Sete di te, sete di te, ghirlanda arroce e dolce.
Sete di te, che nelle notti mi morde come un cane.
Gli occhi hanno sete, perchè esistono i tuoi occhi.
La bocca ha sete, perchè esistono i tuoi baci.
L'anima è accesa di queste braccia che ti amano.
Il corpo, incendio vivo che brucerà il tuo corpo.
Di sete. Sete infinita. Sete che cerca la tua sete.
E in essa si distrugge come l'acqua nel fuoco.
A mio parere è una delle sue poesie più belle

anita
Ospite


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PABLO NERUDA  "Lentamente muore" Empty La mia versione.

Messaggio  valentino Mar Mar 03, 2009 3:25 pm

E muore lentamente chi si cura di sottolineare l’appartenenza delle parole piuttosto che il loro senso..muore lentamente chi si applica su quello che non serve, chi è convinto della propria superiorità in qualsiasi campo.. muore lentamente chi crede di aver vissuto.. “Quando il sole sorge non importa se tu sei un leone o una gazzella: è meglio che cominci a correre” qualcuno diceva.. se credi di essere arrivato in un qualsiasi momento della tua vita, ti sbagli, hai appena cominciato!Non conta chi sei e cosa hai.. ma per molti questo è vivere e aver vissuto.
E diamo colpa alla vita che oggigiorno non ci permette di vivere, un alibi che ci fa sentire meno colpevoli della nostra morte interiore. Il tempo è così che ci sorpassa e se ne va.
Per morire bisogna aver vissuto. Ma non pensare, che se non vivi, allora non morirai.. semplicemente non sarai nemmeno mai nato..
Martha Medeiros presunta vera scrittrice della poesia discussa, è nata a Porto Alegre nel 1961, è giornalista e autrice di 11 libri. Lettino è stato il suo più grande successo di pubblico e di critica. Nel solo Brasile ha venduto oltre 100.000 copie. Il romanzo è stato tradotto di recente in numerosi altri paesi, tra cui la Francia, il Portogallo, la Spagna. Una pièce teatrale tratta da Lettino è stata portata in scena con altrettanto successo in Brasile e Portogallo.
Pablo Neruda dal canto suo, nacque a Parral nel 1904, da famiglia modesta che trascorse l'infanzia scontrosa nel piovoso, malinconico e selvaggio sud del Cile; frequentò le scuole fino al liceo nella cittadina di Temuco e poi l'Università a Santiago.
Dal 1926 al 43 girò il mondo come rappresentante diplomatico del suo paese, nel'36-37 visse l'esperienza della guerra civile spagnola non soltanto da spettatore interessato. L'incontro o meglio la scoperta della Spagna fu per Pablo Neruda un fatto di estrema importanza. Come scrisse su di lui Dario Puccini: "Uno di quei salti dialettici grazie ai quali la storia esterna diviene storia personale, la vita degli altri vita propria, il dolore del mondo sentimento radicato" .Neruda, favorito dalle circostanze, mise un pur lieve scompiglio nella letteratura spagnola facendosi paladino della "poesia impura" opponendosi alla linea purista di Juan Ramon Ramirez. Allora la sua influenza non fu preponderante ma si fece sentire più tardi e ancora perdura in qualche modo presso le generazioni intermedie e recenti.
Nell'area poetica Neruda arriva già con un buon bagaglio letterario, Leo spitzer scrisse di lui "Neruda è in realtà una somma di Quevedo, Whitman e Rimbaud" , e vi entra con l'impeto del suo istinto sfrenato e barbaro e viene definito da Lorca un poeta più vicino al sangue che all'inchiostro . Fin dall'inizio la sua azione letteraria, sebbene alcuni mezzi impiegati possono trarre in inganno, appare condotta contro la roccaforte modernista, contro le forme placate o addirittura immobili dei modernisti, contro il conformismo letterario di quella scuola. Egli scrive Ho un concetto drammatico della vita e romantico; non mi riguarda ciò che non giunge profondamente alla mia sensibilità.Quest'allegria di bastare a se stessi non la possono conoscere gli imbecilli che compongono una parte della nostra vita letteraria.Come cittadino sono un uomo tranquillo, nemico delle leggi, dei governi, e delle istituzioni stabilite. Ho repulsione per il borghese, e mi piace la vita della gente inquieta e insoddisfatta.
L'attacco alle convenzioni alle banalità della vita moderna ai sentimenti codificati, all'ordine costituito si sviluppa aperto o nascosto per tutto l'arco della produzione poetica di Neruda
Ma forte e costante è anche la sua opposizione alla purezza e alla freddezza formale delle poesie moderniste.Così scrive il poeta stesso delle poesie pure: Chi sfugge al cattivo gusto cade nel gelo
La poesia di Neruda è stata definita neoromantica, il poeta si pone di fronte alla realtà e se ne autoproclama interprete completo e assoluto. Per lui anche quando negata la realtà darà segni della sua presenza; anche quando respinta lascerà tracce della sua tiranni occulta o palese. La realtà sarà così sempre presente o sotto l'aspetto di una malinconica rinuncia, di un bene non più afferrabile forse definitivamente perduto, o nella constatazione della eterna rovina, dell'infinita disgregazione e della continua morte che reggono il mondo e la vita agli occhi del poeta, o nella rappresentazione realistica dell'unità tra uomo e natura, tra vita e storia, tra essere e divenire. Il poeta trova consolazione nella poesia, considerata l'unica possibilità di acquisizione della realtà, l'unica vita momentanea nella lenta e incessante morte. Ma con la cosiddetta conversione alla poesia sociale avviene il salto: il poeta ha raggiunto il punto estremo della creazione dei veleni, e ha bevuto fino in fondo la coppa del suo disincantato materialismo . Le sue poesie diventano un inno alla morte :"E per chi ho cercato questo polso freddo se non per una morte?" . Ma su un piano assoluto di risultati e di atteggiamenti un inno alla morte è assai vicino all'inno alla vita.Soltanto tenendo conto di questo momento dialettico, di questo contrasto di luce e ombra, di vita e morte, si potrà comprendere la frase di Lautrèmont tanto cara al poeta: "non si può giudicare la bellezza della vita che attraverso la morte"

E se nel discutere la poesia ci soffermiamo a dire che l’abbia scritta l’uno o l’altra stiamo lentamente muorendo.. Molto più semplice è superficializzare che andare fino all’osso. Badiamo bene che non curarsi degli aspetti introspettivi della vita non significa vivere giorno per giorno.. non è una perdita di tempo cercare di vivere!Siamo convinti che correre in questa vita significhi praticizzar quel famoso “carpe diem”.. No!forse il “cogli l’attimo” vuole proprio dire: Non ti offuscare, non ti mimetizzare, non ti far schiacciare, arrivare primi non significa essere i vincitori.. Voglio arrivare ultimo, ma almeno aver davvero vissuto!!!

valentino

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