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Hikmet - Alla vita

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Messaggio  anna chiara Mar Feb 03, 2009 4:57 pm

La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell'aldilà.
Non avrai altro da fare che vivere.

La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro il muro, ad esempio, le mani legate
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli altri uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla è più bello, più povero della vita.

Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte,
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.

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Messaggio  Max'90 Mar Feb 10, 2009 5:00 pm

[b]é una poesia davvero bella k ti fa pensare specialmente ai giorni di adesso dove per qlk minima ca..ata i ragazzi muoiono, come se nn ci tenessero alla vita, e qst appunto xk nn la prendono sul serio, aspettano di arrivare chissa dove, ma alla fine ank la persona più buona come un cugino se ne va per una st....ata k ha voluto provare. infatti in quel momento nn ha preso la vita sul serio. è una poesia k dovrebbe veramente essere letta col cuore xk come nel libro del piccolo principe se la leggi solo con gli occhi nn senti un emozione fortissima, quasi di commozione....
cmnqe prendetela veramente sul serio la vita.

Max'90
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Messaggio  fabio palmieri Mar Feb 24, 2009 4:42 pm

e una poesia stupenda ke veramente ti fa kapire il vero senso della vita e kome usarla,ti viene da pensare alla gente ke km stupidi buttano la loro vita in mano alla droga e altre kose ke ti fanno diventare paxo e sono perikolosi come se nn ci tenessero alla vita, e qst appunto xk nn la prendono sul serio, aspettano di arrivare chissa dove, ma alla fine ank la persona più buona ha voluto provare. io spero keki legga questa poesia rieska a kapire ke la vita nn e da buttarre kosi km fa un bambino ke si e stufato del giokattolo vekkio e lo butta. bisogna saperla accettare km viene anke se fa skifo ma dietro ad una vita skifosa alla fine c'è sempre qualkosa di buono e bello.


Ultima modifica di fabio palmieri il Gio Feb 26, 2009 9:23 pm - modificato 2 volte.

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Messaggio  fabio palmieri Gio Feb 26, 2009 8:18 pm

La bellezza della vita,vista da chi è stato rinchiuso in carcere Una bellezza che noi non riusciamo a gustare ogni giorno non come gli animali,che non si preoccupano dell'avverine non come chi sa di non avere speranza e lascia la disperazione per un sorriso essendo a conoscenza del proprio sacrificio. La vita dopo la nostra morte rappresentata dall'ulivo,pianta immortale che lascia di noi un ricordo quando saremo solo cenere perchè la vita peserà di più sulla bilancia

fabio palmieri

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Messaggio  Alessio Lun Mar 02, 2009 7:17 pm

Questa raccolta intitolata Poesie D'Amore raccoglie un folto insieme di componimenti scritti tra il 1933 e il 1963 in cui si nota come lo stile di questo poeta turco sia in grado di attraversare lo stile di metriche semplici e di poemetti più corposi dando sempre il risultato di una poesia figurativa e sgombra di sfarzi metrici e retorici.
La vita di Hikmet è profondamente segnata dall'esilio e dalla perenne impossibilità di tornare in patria dove ha lasciato la moglie e il figlio così nei contenuti si respira un forte senso nostalgico e un altrettanto spirito realistico in un viaggio itinerante e prigioniero attraverso migliaia di città: Istambul, Sofia, Mosca, Varsavia, Roma, Stoccolma… Ogni nuovo orizzonte costituisce un profondo arricchimento stilistico per Hikmet che si snoda attraverso versi sciolti spesso nati di getto.

In questa raccolta, come in tutti i componimenti di quest'autore, è presente l'autobiografia scandita al ritmo della lotta contro la politica e la prigionia.
È d'obbligo dunque un cenno alla sua vita attraverso i contenuti che egli stesso indirizzava in un'epistola per Joyce Lussu.

Nazim Hikmet è nato in una famiglia di artisti, suo nonno il filosofo e storico Nazim Pascià scriveva poesie in lingua ottomana ( un incrocio tra vocaboli arabi e persiani) che egli non riusciva pienamente a percepire ma che gli conferirono un forte simbolismo interiore che si andava ad aggiungere alla passione della madre per la poesia francese di Baudelaire.
Lo spirito poetico di Nazim Hikmet (1902-1919) cominciò a svilupparsi a 13 anni ma i veri e propri risultati cominciarono a comparire solo 3 anni dopo.
All'età di 18 anni Hikmet lascia la città di Istambul per stabilirsi in Anatolia dove scopre l'ideologia marxista e il suo interesse fu tale da trasferirsi in Russia a Mosca dove incontrò personaggi come Lenin e Majakovskij.

Tornò poi in Turchia clandestinamente per un breve periodo tra il 1924-25 per poi essere imprigionato in Anatolia e condannato dagli anticomunisti ad una pena di 28 anni di carcere scontandone soltanto 11.
Alla sua liberazione decise di ritornare in Russia compiendo anche diversi viaggi in Europa e a Cuba scrivendo diverse opere di fama internazionale tradotte in più di trenta lingue eccetto in quella Turca, dove la sua produzione letteraria veniva profondamente criticata.

Nelle poesie amorose proposte in questa raccolta c'è un ampio spazio dedicato alla vita di prigionia e di esilio con un patos profondamente tragico e nostalgico per lo più di tema politico amoroso che lascia poi spazio a elementi di poesia narrativa di poemetti e di riflessioni sulla morte tra cui si distingue il componimento Il Mio Funerale dedicata al figlio per un futuro migliore e senza lotte.


Nella prima strofa, Hikmet, vuol far capire quanto sia importante la vita, perchè nn bisogna giocare con essa. Va presa come viene senza lasciar niente di intentato...
Nella seconda strofa, Hikmet, parla sempre della vita mettendo in mostra anche i lati peggiori, come la morte, che puo avvenire in qualsiasi momento, anche sacrificandosi per salvare altri, e quando questo avviene non dobbiamo lasciarci alle spalle nulla di intentato, o che non abbiamo provato; perchè la vita è troppo corta per fare rinuncie...
Nell'ultima strofa il poeta vuol far capire che quando si arriva a una certa età la morte pur temendola nn ha più importanza, e quindi la si può aspettare anche piantando degli ulivi perche sai che quando arriverà sarai pronto ad accoglierla.


Un'altra poesia di Hikmet ke mi è piaciuta molto è:

"Il Più Bello dei Mari"

Il più bello dei mari
è quello che nn navigammo.
Il più bello dei nostri figli
nn è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
nn li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.
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Messaggio  Alessio Mar Mar 03, 2009 12:15 pm

La poesia “alla vita” è collocata nella raccolta di Poesie d’Amore, insieme di componimenti scritti tra il 1933 e il 1963, questa è la raccolta più importante di Nazim Hikmet, noto scrittore turco.
In questa poesia Hikmet vuol cercare di dare importanza alla vita, dicendo che non bisogna prenderla alla leggera, senza lasciar nulla di intentato.
La vita non è un gioco, va presa sul serio ma allo stesso tempo per quello che è... proprio come fa lo scoiattolo citato nella poesia, che non si aspetta nulla e vive giorno per giorno ciò che questa gli propone.
Probabilmente, questa sua voglia di dare un significato alla vita, è dovuta alle sue innumerevoli esperienze di viaggio che hanno arricchito il suo bagaglio culturale…
Nella seconda strofa, il poeta, continua a parlare della vita mettendo in mostra anche i lati peggiori, come la morte: può arrivare in qualsiasi momento, prendendoti alla sprovvista, senza darti nemmeno il tempo di pensare a come l’avresti potuto “vivere” in maniera migliore.
Nei versi seguenti, Hikmet, afferma che la vita è troppo corta per poter rinunciare e far rinunciare ad altri le sue infinite bellezze, anche sacrificandosi per salvare altri (“tu muoia affinché vivano gli altri uomini, gli uomini di cui non conoscerai la faccia”).
Nell’ultima strofa, lo scrittore con alcuni versi, che potrebbero essere la chiave di lettura di questa poesia, sostiene “che a settant'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi non perché restino ai tuoi figli ma perché non crederai alla morte, pur temendola, e la vita peserà di più sulla bilancia”, facendoci così capire che, anche se si ha una certa età, la morte pur temendola, non và mai aspettata, ma bisogna continuare a vivere come se non avessimo nulla da perdere…
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